La Tigre sul velluto
Il suono del motore in piena accelerazione è un incrocio tra una turbina di aereo in decollo, un'orchestra sinfonica di 40 elementi ed il canto ammaliante di una sirena( almeno credo...): non riesco a descriverlo diversamente!
Comunque è qualcosa da sentire, almeno una volta nella vita.
Le prestazioni sono ancora oggi notevoli in assoluto, il telaio e tutti gli elementi rispondono alla grande, dando la sensazione di un'auto estremamente solida e ben concepita: e pensare che dal primo giorno di studi da zero, alla consegna delle prime Dino 2000 nel 1967, era passato poco più di un'anno.
Complimenti!
La 2400 appartenuta a Classic Cars Italia, è la seconda versione, più evoluta verso il concetto di lussuosa GT, con il nuovo motore potenziato e con più coppia, le sospensioni poteriori a ruote indipendenti ed il nuovo cambio ZF.
Per contro, perde di sportività ed agilità, avendo il nuovo blocco motore in ghisa, rispetto all'alluminio del motore 2000, che porta maggior peso sull'avantreno: in effetti la Dino, non è una cavalletta da misto stretto, bensì una vera GT dal pedigree notevole, dato che veniva addirittura assemblata nello stabilimento Ferrari di Maranello.
L'assetto,preciso e neutro, consente di avere grande sicurezza sopratutto all'aumentare della velocità, dove magicamente scompaiono i limiti del peso del muso, ed il granitico sterzo trova la sua dimensione ottimale.
Con Francesca Battistoni(francescabattistoniphoto.it) ci siamo divertiti ad immortalare la Dino all'interno del Parco Naturale Monte San Bartolo(Pu), cercando di trasmettere le emozioni che questa splendida ultraquarantenne ancora regala, anche da ferma.