Maserati Bora: il vento alle tue spalle

La rivoluzione di Modena, comincia nel 1971

Il motore posteriore su una GT? Certo, se si chiama Maserati Bora.

Maserati, che negli anni '60 si era nettamente limitata nell'impegno agonistico, per poi addirittura estromettersene, nello stesso tempo,aveva consolidato la sua fama di costruttrice di esclusive ed elegantissime GT, che erano tra le predilette dei cosidetti capitani d'industria e membri del jet set del periodo.

Ad uno stile via via sempre più sportiveggiante, partendo dalla capostipite 3500 GT, per poi passare alla Sebring, la Mistral e la strepitosa Ghibli del 1967, si aggiungeva sempre più un carattere da gran routiere, da raffinate offshore da autostrada.

La guida era sempre la più comoda e la meno estrema tra le concorrenti dell'epoca ed anche se in termini di prestazioni pure e sportività, si pagava pegno verso le contemporanee Ferrari e Lamborghini, all'atto pratico le Maserati si rivelavano di gran lunga le più piacevoli e versatili, nell'uso comune.

Integratori in offerta - Sconti fino al 20% - Spedizione Gratuita


Tetto in acciaio spazzolato per snellire l'insieme, uno dei simboli della classe di Giorgetto Giugiaro

Si era nell'era Citroen per il Tridente, dato che nel 1968 la casa Francese aveva rilevato Maserati dalla famiglia Orsi e questo portò, oltre a nuove prospettive finanziarie, anche un'iniezione di spregiudicatezza nelle linee guida dei progettisti.

Tra l'altro, pochi anni prima, Lamborghini aveva stravolto il mondo delle supercar, lanciando la Miura, ovvero la prima vettura di serie a motore centrale della categoria: questo, come accennato, rappresentò una novità per tutti i costruttori, che intrapresero immediatamente la stessa via, pur con i distinguo relativi alla filosofia dei vari marchi.

Maserati, con grande coraggio, decise di inventare, a sua volta, la prima vera granturismo a motore centrale

Le linee guida del progetto, la volevano una vettura da proporre alla propria affezionata clientela, come una nuova visione dello stesso concetto di fruibilità, comodità e sicurezza, che aveva caratterizzato la precedente produzione: il nuovo telaio( che tra l'altro la fa diventare la prima Maserati di serie con sospensioni posteriori indipendenti ) viene infatti impostato per garantire un controllo esemplare anche a chi non aveva capacità di guida straordinarie, mentre l'abbinamento con il conosciuto V8 da 4719cc di derivazione Ghibli, le conferiva performance di livello assoluto(310 cv e 280 km/h di punta), unite ad una rotondità di funzionamento sconosciuta, dettata sopratutto dalle nuove regolazioni apportate al 4,7 litri, per consentirgli anche un'apprezabile riduzione di consumi.

 


La nuda verità...

Definito questo, Maserati decise di rinnovare la fiducia ad un Giorgetto Giugiaro ispiratissimo, che, dopo aver estasiato tutti con la straordinaria silhouette della Ghibli del 1967, fu chiamato a ripetersi su di un auto con un'impostazione radicalmente differente: il risultato fu altrettanto eclatante ed un'altro capolavoro dell'automobile era stato creato.

Il pubblico e gli operatori presenti al salone di Ginevra del 1971, rimasero letteralmente a bocca aperta.

Il disegno della Bora trasmette ancora oggi eleganza ed armonia a profusione: di lato sembra di vedere un arco appena accennato emergere dal terreno, le linee del parafango anteriore che si fondono tuttuno con il parabrezza inclinatissimo, salendo su fino al tetto e proseguendo in maniera ancor più morbida fino ad una coda tronca ma equilibrata, che trasmette l'idea di potenza senza però ostentarla con effetti visivi chiassosi.

Lo studio dei dettagli è poi un'altra nota di merito al grande stilista Piemontese: i montanti parabrezza ed il tetto in acciaio inox spazzolati, la vetratura intorno al volume di coda, le originalissime borchie concave e liscie a coprire i nuovi e grintosi cerchi Campagnolo in lega di magnesio, il leggero profilo nero che spezza la fiancata,i lamierati sottoporta a contrasto, la lama cromata che nello stesso tempo costituisce paraurti anteriore e calandra, sono veri tocchi da maestro, che riescono sia a risolvere tematiche strutturali, che a snellire ulteriormente l'insieme.

Non di più, il design dell'auto è stato impostato da subito come modulare, dato che la stessa carrozzeria, avrebbe poi dovuto esser la base anche della successiva"piccola" di casa, ovvero la Merak V6, che guarda caso, proprio intervenendo sui particolari citati in precedenza, assunse una personalità ben distinta dalla sorellona V8.

Ma della Merak, presentata l'anno successivo, parleremo un'altra volta.


Vista oggi, ancora una magnifica primadonna...

Integratori in offerta - Sconti fino al 20% - Spedizione Gratuita


Il cofano posteriore quasi totalmente vetrato, la faceva somigliare ad un prototipo da salone

Le soluzioni per garantire un confort ed una fruibilità eccellenti, furono trovate nell'ottima insonorizzazione dell'abitacolo( nonostante la belva V8 a ruggire dietro le spalle dei passeggeri ) e nei due bagagliai, uno molto capiente all'anteriore, uno ( in verità un po' caldo...) ricavato sfruttando il pianale di copertura del motore, sotto il lunotto posteriore.

Inoltre l'auto fu concepita con un'abitacolo decisamente spazioso per due persone, dove si adottò anche un sistema pneumatico combinato made in Citroen, per le regolazioni della pedaliera, del sedile in altezza e dell'apertura fari.

In questa maniera, insieme al grosso lavoro di silenziamento del motore stesso, si veniva incontro alla clientela consolidata, o almeno così si pensava.

In realtà, proprio i clienti storici, restarono per lo più sorpresi dalla svolta innovativa di Maserati, e non compresero in pieno la vettura: inoltre, i nuovi clienti più giovanili, che il progetto ambiva a conquistare, non erano ancora pronti ad un auto estremamente matura, ma con meno aggressività delle conterranee supersportive,Ferrari (BB 365) e Lamborghini (Countach LP400) in primis, che sarebbero state presentate di li a poco.

 

Maserati Bora: il vento alle tue spalle

Pages 12

comments powered by Disqus
Copyright © ClassicCarsItalia | Partita IVA IT02533360414 | Disclaimer & Privacy | Credits DrJack·it