Giardiniera, il Genio e la Compagna

Quando si parla di auto che hanno fatto la storia Italiana, logicamente a tutti viene in mente la Fiat 500. Il Cinquino, come in Italia viene spesso chiamata, è stata veramente l’auto di tutti: è stata parte della vita quotidiana per le persone di 4 generazioni diverse, tant’è che ancora oggi, per tutti quelli dai 30 in su, vale il detto: ”Chi non ne ha avuta una in famiglia?”

Ma personalmente, io ho sempre avuto un debole per la sua sorellona lavoratrice e ancor più proletaria, se si vuole, che, pur mantenendo lo spirito della vettura da motorizzazione di massa, vi univa la praticità e la vocazione da Compagna di lavoro, sicuramente meno attribuibili alla prima. La Giardiniera!

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Ed Il Genio? Il Genio è Dante Giacosa, che, nel 1960, concretizza la richiesta dei tanti lavoratori-automobilisti, che avevano necessità e desiderio di sostituire le loro ormai obsolete 500 Belvedere, facendo debuttare sul mercato, la 500 Giardiniera, direttamente derivata dalla Nuova 500 presentata tre anni prima. Genio; Dante Giacosa non poteva esser apostrofato diversamente. Quando si cercò di mantenere tutta la meccanica della Nuova 500, ci si accorse immediatamente dei limiti imposti dal motore d’origine, che avendo i tradizionali cilindri verticali, occupava buona parte dello spazio messo a disposizione dall’allungamento del corpo vettura: il genio di cui sopra come si concretizzò? Semplice: decidendo di ruotare tutto il motore di 90 gradi sul suo asse longitudinale, quindi come adagiandolo, con la testa rivolta verso destra, ed ottenendo così un vano di carico ampio e profondo, grazie ai nuovi ingombri del motore. GENIO!

Il motore, che fu opportunamente modificato per la nuova disposizione, ebbe un modesto incremento di cilindrata da 479 a 499 cc, ed anche di cavalli, da 17,5 a 19,5 ma si dimostrò immediatamente più brillante, parco, ed equilibrato rispetto al suo predecessore verticale: la prova della validità del motore, è sicuramente confermata dal fatto, che in 18 anni di produzione, non sia stato mai modificato ne aggiornato. Le prove dell’epoca dimostrarono che la vettura, grazie anche alla migliore aerodinamica data dalla coda allungata, era in grado di sfiorare la fantascientifica velocità di 100 km/h!! Il tutto, con consumi addirittura inferiori, meno vibrazioni e rumorosità rispetto alla sorellina. Ma il lato prestazionale non certo veniva sfruttato per pavoneggiarsi alle sfide al semaforo: no, tutto ciò era goduto dai proprietari per poter più agevolmente trasportare 4 persone, più 50 kg di bagagli (massima portata…io con le mie non ci ho mai provato…) oppure, il guidatore e 250 kg di merce…delle più svariate specie. Pesce, legna, dolci, damigiane, cemento, vernici, pane, piante, attrezzi da lavoro di ogni tipo, e tantissime altre merci, hanno preso facilmente posto all’interno della polivalente macchinetta, che nonostante tutto, riusciva a conservare delle dimensioni, ed una agilità, che erano, ed ancora lo sono, essenziali per districarsi all’interno dei centri storici delle città, e dei paesetti, Italiani ed europei. La parte anteriore dell’auto, rimase la stessa della Nuova 500 Berlina del ‘59, da cui derivava, ma ci fu un allungamento del passo di 10 cm, e della lunghezza totale, che fu di 21,5 cm, a tutto vantaggio dei passeggeri posteriori, e del vano di carico di cui sopra.

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L’apertura controvento delle porte, così come il tetto apribile in tela a tutta lunghezza, il sedile posteriore ribaltabile e l’ampio portellone incernierato a sinistra, sono state caratteristiche che hanno accompagnato tutte le versioni della Giardiniera, e sono essenziali, per la praticità di carico e di trasporto.

La Giardiniera, è stata prodotta dal 1960 al 1978 prima da Fiat, e poi, da inizio ’65, da Autobianchi, che dall’inizio del ’68, ne fece un proprio modello chiamato Bianchina Giardiniera ( dal ’72 solo Giardiniera), che sostituì l’omonima Fiat nei listini: si evolse in tre serie diverse, riconoscibili da dettagli specifici.

Dalla versione Autobianchi, venne ricavata una versione commerciale,chiamata Furgoncino, con 2 posti, un ampio vano di carico piatto, il tetto metallico avvitato ed i vetri laterali posteriori sostituiti da 2 elementi in lamiera stampata.

Questa particolare versione, utilizzata all'epoca dalle flotte delle Poste, di Enel, Sip, Vigili del fuoco e tanti altri, ora è molto ricercata e spunta quotazioni molto elevate, anche per la sua estrema rarità.

Giardiniera, il Genio e la Compagna

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